
Buon Natale a tutti voi che passate di qua, sia quelli che vi capitano per caso, sia a quelli che stimano il mio lavoro o sono semplicemente amici miei.
il tema del disegno è: "A Babbo Natale preferisco le brune!".
Semplicemente a casa, a scrivere progetti, sceneggiature e qualche disegno. Se le cose andassero come devono andare, allora nel 2010 mi ritroverei coinvolto in circa sette lavori, tra collaborazioni e altro. E pensare che volevo prendermi un periodo di ferie, fermarmi un poco a riflettere, tirare i remi in barca, guardarmi attorno. Meglio così. 






Non so se quello a fianco è un abbigliamento da Villa Certosa?





Sempre per rimanere in tema di steampunk e contemporaneità ( e quanto di punk vi sia realmente) vi allego i seguenti link all'ottimo blog di geiger dysf :

No, quello a fianco non è un mio antico parente morto, magari fosse così, si tratta invece di JULES VERNE. Perché è su questo post? Il motivo è semplice: sempre più mi rendo conto che la memoria storica e lettararia si perde inesorabilmente. Mi spiego meglio, stavo cercando dei libri di VERNE, ma con mia grande delusione ho scoperto che sono fuori catalogo, rimangono disponibili solo quelli più televisivi o di cui hanno realizzato film, il resto sparito. Forse che i giovani leggono soltanto più Henry Potter? Preferisco non sapere la risposta. Che peccato, e così lo stesso Verne è vittima di una delle sue azzeccatissime visioni del futuro, come in uno dei suoi romanzi d’esordio (ma pubblicato postumo) Parigi nel XX secolo (questo recentemente ristampato), dove il protagonista si ritrova in una sorta di incubo metropolitano, in una Parigi ipertecnologica, molto simile a quella odierna, dove i grandi classici della letteratura e la poesia sono dimenticati e non ne resta traccia nemmeno nella elitaria Biblioteca dei Cinque Continenti, l’unica biblioteca che dovrebbe garantire la conservazione di tutto il sapere dell’umanità. Peccato.
Circa un anno fa veniva edito dalla Nicola Pesce Editore “Sibilla” di Rolando Cicatelli. Io l’ho comprato a Lucca 2009, volevo scrivere qualcosa a proposito, poi come sapete non ho postato più nulla, ma visto il precedente gothic-post, mi sembra venuto il momento di parlarne. Cosa dire in breve senza essere banali: un gioiellino, una favola (o forse meglio una poesia) onirica e introspettiva, da ascoltare con un vecchio disco Dark degli anni 80, magari “Seventeen seconds” dei Cure. Forse la trama potrebbe sfuggire al lettore distratto, ma non così il contenuto, dove si fondono disegno, illustrazione e tanta bella pittura, in una amalgama suggestiva. Uno di quei fumetti che chiunque si senta veramente pittore vorrebbe creare. Lo ammetto la realizzazione di un albo di questo tipo è uno dei miei sogni nel cassetto, una esperienza a cui terrei molto, chissà che un giorno non trovi una storia adatta… P.S. unica pecca: alcuni quadri col formato brossurato rimangono poco visibili, piegati a metà, un peccato. 




