lunedì 11 agosto 2008

Georgia e Ossezia: ma durante le olimpiadi non doveva esserci una tregua di tutti i conflitti?


Che mondo strano in cui viviamo. L’altro giorno ho assistito all’inaugurazione delle Olimpiadi e spesso sentivo ripetere dai commentatori il pistolotto sulla Cina che risorge dopo due secoli di umiliazioni. Umiliazioni? A parte che non ho capito tutto questo interesse a ripetere il concetto, come se qualcuno avesse stabilito che il motivo dell’inaugurazione era quello, certo, da parte dei cinesi può essere, ma cosa centrava che i nostri commentatori si cospargessero il capo di cenere; che il dominio/colonialismo occidentale abbia creato danni in Cina vale per loro come per tutti gli altri, il dopo, con l’isolamento comunista sono fatti loro; che poi, quale isolamento? Praticamente tutto quello che loro producono noi lo compriamo, non c’è un solo imprenditore, sia italiano che estero, che non faccia fare i suoi bei prodotti in Cina, dove lo sfruttamento della manodopera garantisce costi ridotti (alla faccia del comunismo reale). Siamo in un mondo di contraddizioni dove regna il relativismo, non tanto quello religioso criticato dal papa, ma quello totale, dove l’informazione gioca con sfumature di grigio, dove tutti sono buoni e cattivi, ma anche l’inverso. Guerra Georgia-Ossezia, per avere maggiori informazioni ho fatto un giro sulla rete; ho trovato di tutto e di più e alla fine non si capisce a chi dare ragione (sempre se in una guerra qualcuno abbia ragione a uccidere il prossimo). Io la mia idea me la sono fatta, un’idea trasversale visto che mi stanno sulle balle sia gli americani che i russi. L’Ossezia del sud, una sorta di regione autonoma della Georgia, anche se mai riconosciuta, vorrebbe staccarsi dal suo stato pilota e ricompattarsi con l’Ossezia del Nord; la Russia appoggia tale idea, visto che l’Ossezia è filo russa e soprattutto perche sul suo territorio passa un enorme oleodotto che rifornisce sia noi che gli americani, cosa fondamentale da tener presente in questo conflitto, visto anche l’odio viscerale dei russi per i secessionisti suoi, vedesi guerra tra Ceceni e Russi. Dall’altra parte (USA) c’è tutto l’interesse che l’oleodotto non passi in territorio russo, che potrebbe decidere di chiudere i rubinetti. Poi c’è la democratica Georgia che non ci pensa due volte a fare strage di Osseti, idem l’inverso, diciamo che è un decennio che vanno avanti così, un po’ di pace c’è stata con il controllo da parte dei caschi blu russi sul territorio osseto (come dire “gioco in casa”, un leggero conflitto di interessi). Quindi un’altra guerra per il petrolio, tanto per cambiare. Poi ci sono le notizie della rete, divisi tra pro e contro la Georgia: chi dice che la Georgia è stata ingiustamente attaccata dalla Russia, il cui scopo è vendicarsi della sua indipendenza; che la Georgia è uno stato democratico indipendente e filo occidentale, fuori dall’influenza russa, e che quindi và difeso a tutti i costi; che l’Ossezia se l’è cercata, d'altronde è come se la Valle D’Aosta decidesse di divenire Francese, allo stato non rimarrebbe che usare il pugno d’uro, che tutti gli Osseti se ne vadano dal sud della Georgia in Ossezia del Nord, visto che gli piace tanto (un po’ come chiedere che gli Irlandesi del Nord rinuncino al loro desiderio di indipendenza per andarsene col resto dell’Irlanda e lasciare i territori all’Inghilterra). Dall’altra c’è chi dice che i georgiani hanno pianificato tutto da tempo, aiutati dagli Americani, visto che hanno comprato nuovi mezzi militari, che poi gli sono stati consegnati scortati dai marines e che poco prima degli attacchi c’era stata la visita di Condoliza Rice (le fonti però non sono chiare). Si parla anche di un tentativo di pulizia etnica da parte dei georgiani nei confronti della popolazione dell’Ossezia, dato che divide i pro e contro, chi nega il fatto e chi dice sì sì è tutto vero. Alla fine di tutto rimangono i morti sul campo, sotto le bombe russe e georgiane. Speriamo che si arrivi ad una soluzione pacifica quanto prima. Prima che le cose peggiorino (mentre scrivo Cheney ha detto: ''Inaccettabile aggressione russa, non può rimanere senza risposta''). Una cosa interessante è come varia in rete il dato sulla percentuale di popolazione dell’Ossezia del sud favorevole ai Russi, da poche migliaia al 90% della popolazione, per cui non si capisce se sono pochi che vogliono staccarsi a scapito di molti che vogliono stare con la Georgia o viceversa, grande mistero relativista. La prossima volta posto una riflessione sui sogni di secessione, visto che anche da noi, ogni tanto, qualcuno vuole dividere l’Italia in più parti.

venerdì 1 agosto 2008

Fatiche e progressi...


Stasera ho finito di chinare RM4, ora si passa al lettering e contenuti speciali...