martedì 28 agosto 2007

Torino





Oggi voglio spendere due parole (anche se ce ne vorrebbero mille) sulla mia città: TORINO.
Ultimamente, grazie anche alle olimpiadi e a notevole impegno da parte di tutti, sembra rinata, in particolare in senso turistico. E’ per me un grande piacere vedere moltitudini di individui, muniti di cartina, aggirarsi per quelle stesse piazze, che tante vote ho scomposto e rimontato nei miei quadri, intenti a scoprire i lati più belli della città. Facendo un elenco veloce di che cosa non dovreste farvi mancare in una visita, vi consiglio:
1) Il Museo del Cinema, eclettico e surreale, inserito in quella misteriosa e caratteristica costruzione che è la Mole Antonelliana, dalla cui sommità è possibile godersi una buona vista della città (l’ascensore è panoramico, quindi è sconsigliato guardare giù a chi soffre di vertigini).
2) Il Museo Egizio, uno tra i più belli e completi al mondo (per saperne qualcosa in più aspettate il capito terzo di RM).
3) Il Palazzo Madama, che condensa nella sua struttura romanica e mediovale, arricchita dalla splendida facciata del Juvarra , duemila anni di storia di Torino.
4) Il Palazzo Reale, apoteosi del barocco piemontese, a cui deve necessariamente seguire una visita delle principali Regge Sabaude sparse nel territorio: Venaria, Racconigi e Stupinigi.
5) Lungo il percorso collinare, passando dalla Villa della Regina, alla Basilica di Superga e infine giungere al Faro della Maddalena, da dove, leccando un gustoso gelato, e possibile godersi una vista superpanoramica della città e delle montagne (d'altronde siamo a piè dei monti - Piemonte).
6) Il museo del Risorgimento, ospitato all’interno di Palazzo Carignano, uno dei più completi che mi è capitato di visitare (si parla anche della Guerra di Crimea).
7) Una passeggiata sotto i chilometri di portici che percorrono tutto il centro cittadino, godendosi i bei negozi e gli affascinanti palazzi.
8) Un aperitivo nei numerosi caffè storici della città.
9) Una passeggiata romantica al Valentino, lungo le sponde del fiume Po.

Monumenti


In RM volume primo si parla della Guerra di Crimea: non è una scelta casuale, il fatto di abitare a Torino ha molto influito questa scelta. I Piemontesi hanno partecipato attivamente alla guerra, come testimonia la città stessa, con vie e piazze dedicate all’evento: Via Cernaia, C.so Sebastopoli, Piazza Crimea con l’omonimo monumento ai caduti, i Giardini Lamarmora, etc.etc. Memorie di un tempo lontano, di cui ben poco, forse nulla rimane negli abitanti della odierna città.

Bentornati !!!

Bentornati a tutti quelli che erano in vacanza e a tutti quelli che hanno deciso di passare di qui. Io quest'anno sono dovuto rimanere in città, ne ho approfittato per lavorare al terzo volume di RM. Comunque non mi sono mancate numerose gite nel territorio, che con le relative mangiate, mi hanno fatto mettere da parte 5 kg per passare bene l’inverno.

mercoledì 8 agosto 2007

CHAKRAM


A pag 17 del volume zero, Galvano deve schivare una cerchio rotante, lanciatogli da un individuo con uno strano turbante: si tratta di un appartenente agli Akali, una sorta di santoni guerrieri, dotati di indomito coraggio e resistenza, e che erano soliti combattere, per la difesa della loro fede, armati fino ai denti con ogni sorta di arma: spade, pugnali, pistole, in numero doppio o triplo di quello della normale fanteria. Inoltre, la caratteristica che li distingueva, era l’uso in combattimento di una sorta di frisbee, un cerchio di ferro tagliente (chakram), finemente decorato e di vario diametro, che portavano al collo, al braccio o sul turbante. Tale cerchio veniva lanciato e la leggenda dice che era in grado di tagliare la gola di un nemico a cento metri, in realtà durante le guerre con gli inglesi non sembra che ci furono feriti per questo tipo di arma. Il chakkar è fondamentalmente simile all’arma usata da Xena nell’omonima serie tv, solo che non è in grado di tornare indietro.
Qui di seguito un link al Chakram: http://www.flight-toys.com/rings/chackrum.html

RIFLE



Nel volume zero, le divise indossate da Galvano, Balabar e Mesmer si rifanno a quelle indossate dai fanti e ufficiali dei RIFLE, le unità speciali della fanteria leggera britannica, nate durante la guerra dei Sette anni, per resistere agli assalti dei pellerossa. Tali unità erano equipaggiate in modo leggero e armati con una carabina (rifle), molto più corta e maneggevole rispetto al lungo moschetto dei fanti: i compiti dei RIFLE erano di ricognizione o rapidi colpi di mano contro il nemico. Nella seconda guerra anglo-sikh presero parte il 60th regimento rifle e la rifle brigate.

RM0






Parliamo un po’ del volume zero di RM (Rubor maximus):
è nato apposta per il Free comic book day, e dal momento che mi è stato chiesto se ci stavo a partecipare alla manifestazione, al momento della completa realizzazione dell’albo, è passato poco più di un mese. Non è poco tempo per un fumetto in bianco e nero, ma nel caso di Rubor Maximus volume zero, per i motivi che vi vengo ad esporre, la realizzazione dell’albo è stata una vera e propria corsa contro il tempo:
1) io ho un lavoro che mi sottrae 8 ore della giornata
2) Rubor Maximus è un fumetto dove la ricerca storiografica, di ambientazione e costume, riguarda un buon 80 % della storia, fatta di ricerche e verifiche sui dati acquisiti che prendono un certo tempo e nel caso del volume zero, si partiva proprio da zero, a parte l’idea di sviluppare una parte poco conosciuta del passato dei personaggi
3) per non togliere nulla al volume primo che era già uscito, c’era bisogno di creare una storia che si incastrasse in modo trasversale alle vicende narrate nella serie ufficiale e mostrasse in generale il tipo di ambientazione e personaggi di RM, un qualcosa che fosse utile sia per chi voleva avvicinarsi alla serie, sia per chi aveva già tra le mani il primo volume
Penso che alla fine sia venuto un prodotto abbastanza buono, in grado di solleticare l’appetito per i volumi ufficiali (quelli inseriti nella collana yKronos della Cagliostro e-press) sia di completare alcuni passaggi delle vicende di RM.
A tal proposito mi dispiace molto che si siano creati dei contrattempi con le poste per la distribuzione alle fumetterie, considerato l’impegno e l’entusiasmo che ho messo nella realizzazione di questo albo.
Perché vi racconto tutto questo? Mi girava nella testa da un po’…