No, quello a fianco non è un mio antico parente morto, magari fosse così, si tratta invece di JULES VERNE. Perché è su questo post? Il motivo è semplice: sempre più mi rendo conto che la memoria storica e lettararia si perde inesorabilmente. Mi spiego meglio, stavo cercando dei libri di VERNE, ma con mia grande delusione ho scoperto che sono fuori catalogo, rimangono disponibili solo quelli più televisivi o di cui hanno realizzato film, il resto sparito. Forse che i giovani leggono soltanto più Henry Potter? Preferisco non sapere la risposta. Che peccato, e così lo stesso Verne è vittima di una delle sue azzeccatissime visioni del futuro, come in uno dei suoi romanzi d’esordio (ma pubblicato postumo) Parigi nel XX secolo (questo recentemente ristampato), dove il protagonista si ritrova in una sorta di incubo metropolitano, in una Parigi ipertecnologica, molto simile a quella odierna, dove i grandi classici della letteratura e la poesia sono dimenticati e non ne resta traccia nemmeno nella elitaria Biblioteca dei Cinque Continenti, l’unica biblioteca che dovrebbe garantire la conservazione di tutto il sapere dell’umanità. Peccato.