Nel senso che è ben presente nel presente: tempo fa stavo sfogliano la rivista Marie Claire (eeh sì, leggo riviste femminili: mi piace la grafica pubblicitaria, la moda e gli speciali sulla lingeria) e ad un certo punto il mio interesse viene attirato da un articolo, pensate un po’, sullo STEAMPUNK. Ebbene sì, sembra che a Brooklyn e dintorni ci sia un proliferare di ometti e donnine che amano ritrovarsi a bere il thé, vestiti alla moda vittoriana. La cosa appare buffa, ma è diventato un fenomeno di moda, con tanto di fiera, riviste, case di moda e accessori; il tutto rigorosamente auto costruito (forse l’unica cosa che è rimasta di punk). Debbo confidarvi che a proposito dei gruppi steampunk americani, alcune cose le conoscevo già, in particolare la parte inerente ai manufatti d'arredamento: il rifacimento di computer in stile vittoriano, tutti lavori manuali da grande artista, di cui un esempio è l’immagine che apre il post, opera di Datamancer. Chissà che un giorno non mi capiti di incontrare per strada una copia di Galvano e Charlotte in carne, ossa e abiti vittoriani!
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