martedì 9 marzo 2010

Di Ritorno da Fullcomics...


Eccomi di ritorno dopo due piacevolissimi giorni passati a Sarzana, tra i padiglioni di Fullcomics. Mentre in giro per il web infuriano le polemiche sulla manifestazione, io, da parte mia, posso dire di essermi trovato bene. Era la prima volta che mi portavo dietro anche la famiglia, e come banco di prova per future manifestazioni, debbo dire che le cose sono andate bene, mia figlia si è divertita un sacco, trovando attorno a se un mucchio di nuovi “zii”. Le serate sono trascorse in piacevolissima compagnia, sia di vecchi amici che di nuovi. Certo, dal punto di vista lavorativo le cose potevano andare diversamente, maggiore pubblico avrebbe giovato a tutti, anche a me come autore, non solo a chi era lì per vendere. Purtroppo, probabilmente a causa di una serie di fattori extra organizzazione, così non è stato. L’essere costretti a cambiare luogo all’evento, passando dopo tre edizioni da Piacenza a Sarzana, la concomitanza con la Fiera del fumetto a Bologna e il tempo alquanto incerto (sparse nevicate, freddo etc.), non hanno spinto il pubblico ad intervenire, così come ci si aspettava da un programma, che rispetto alle precedenti edizioni, rappresentava un vero salto di quantità, sia come presenza di autori che di proposte espositive e workshop. Poi naturalmente vi sono una serie di mancanze da parte della gestione, ma sono quelle mancanze che riguardano tutte le fiere; da quando le frequento non ve ne è stata mai una che soddisfacesse in pieno le aspettative sia dei venditori, sia degli autori che del pubblico: problemi come sale non disponibili, location per le interviste sbagliate, scarsa segnaletica, problemi con gli accrediti e le disponibilità alberghiere, sono cose che gravano su tutte le fiere, anche quelle ritenute più virtuose, come quella di Lucca. Addossare a Fullcomics tutte le colpe e non pensare in toto a come sono organizzate le fiere in Italia è un poco riduttivo. Certo, come dicevo prima, il cambio di location da Piacenza a Sarzana ha, secondo me, influenzato anche la gestione della manifestazione, che non ha potuto fare tesoro dell’esperienza accumulata nelle precedenti edizioni, ma si è ritrovata come ad una prima assoluta, come a rincominciare tutto da capo. Debbo comunque dire che io di problemi non ne ho avuti e che gli stand erano molto confortevoli, ampi (finalmente non più topi in gabbia) e con un’illuminazione che non ti costringeva ad indossare gli occhiali da sole per disegnare. La moquette del pavimento dava un senso di classe alla manifestazione. Troppo spesso capita di trovare fiere allestite in padiglioni che sembrano dei vecchi magazzini abbandonati, sporchi e mal progettati. A Fullcomics non era così, gli stand avevano un non so che di classe, come può capitare di vedere in una fiera del libro (e mai in una di fumetto, sigh). Il riscaldamento non era il massimo, ma è tipico della Liguria, anche l’albergo difettava in tal senso. Insomma, in generale io l’ho vissuta bene e meglio che non in altre fiere, magari meno criticate, ma dove lo stesso non si vede un gran pubblico comprare, ma a tutti va bene così, chissà poi perché? Un augurio allo staff di Fullcomics (in primis a Salvatore) per la prossima edizione e un salutone a tutti quelli che ho incontrato, in particolare a Giorgio e Michela, a Claudio Valenti, a Marco Tanca, a Fabrizio e Ilaria, a Marco, a Samantha e Luca della Absoluteblack, al gruppo di Treviso, al Bot, a Wayne etc. etc. In futuro vi parlo anche di tutte le succose novità editoriali che mi sono procurato a Fullcomics. Ciaoooooooooo