In centro a Torino, sotto i portici di via Po, c’è una libreria che oltre ad avere una buona sezione dedicata ai libri sul disegno, offre anche una ampia scelta di interessanti pubblicazioni a basso costo. Si possono trovare libri di arte e fotografia, architettura, disegno e quant’altro vi interessi. Recentemente ne ho comprati due: Nineteenth-century New York in rare Photographic Views, ed. F.S.Lightfoot, che offre un’ampia panoramica fotografica della Grande Mela sul finire dell’800; buffo sembra di vedere Torino o Parigi, niente grattacieli, tanti tram a cavalli… Però in pochi anni quanti progressi, basta sfogliare il secondo libro che ho acquistato: Concorso per il Chicago Tribune di Luca Garofano: 1922, il Chicago Tribune decide di coinvolgere i suoi lettori nel progetto della sua nuova sede, un grattacielo che dia il senso del potere. Dalla lettura si capisce quanto sia stata una grande operazione commerciale, che dietro una facciata di trasparenza, tendeva solo ad aumentare le vendite del giornale, mentre i giochi erano oramai fatti. Interessante, anche per riflettere sull’oggi e l’importanza dei Mass media… Come si chiama la libreria?
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domenica 20 luglio 2008
Spese impreviste...
Ho scoperto che da qui ad un mese dovrò fare un sacco di spese impreviste, senza passare dal via e senza ritritare i famosi 20.000. Tra accessori della bambina (vedesi seggiolone, box ), matrimoni, e spese per il computer si prepara un salasso che per fortuna che non vado in ferie, altrimenti… A tal proposito, si lamentano tanto che i programmi per computer non vengono comprati, sono taroccati e quant’altro, ma il loro prezzo è folle, si và a botte di 500 euro, per non parlare di quelli di grafica che possono arrivare anche a 2000 euro. Ideona, farli pagare meno, magari molti di più li comprerebbero… Povero illuso... Recentemente, nella mia città, sono stati colti nel sacco dalla finanza diversi lavoratori autonomi, rei di avere nel loro computer programmi tarocco: in tal caso si rischia, oltre ad una salatissima pena pecuniaria, anche tre anni di galera per la violazione della legge sulla privacy. Strano paese il nostro, se invece di scaricare software pirata freghi lo stato con mazzette e quant’altro puoi sempre sperare che ti spostino il processo o cada in prescrizione, anzi il più delle volte è depenalizzato…
Poveri statali o statali poveri?
Il ministro Brunetta ha deciso di usare la mano forte con i dipendenti pubblici, rei di essere la colpa di tutte le inefficienze statali. Magari si cercasse di risolvere i veri problemi dell’amministrazione: iper burocrazia, uffici oberati da plus lavoro a causa di pochi impiegati e altri troppo pieni. Per carità i fannulloni esistono, ma non credo che i criteri del ministro alla fine risolveranno il problema. Visita fiscale per un giorno, va bene, peccato che a Torino ci siano solo 16 medici legali deputati a tale incarico e che, nel frattempo, tra le loro mansioni ci sono: controllo cliniche private e studi medici convenzionati; gestione obitorio, gestione sospensione patente per ubriacatezza e droghe; sono gli unici che possono intervenire in caso di cadaveri ritrovati in città. Insomma, come possono questi fare fronte alla richieste di un giorno? Brillante idea del ministro, estendere l’orario di visita a circa 24 ore, ossia prima se avevi un braccio rotto, ed era estate, potevi anche andare a farti una passeggiata al parco, ora dovrai stare a casa, ad aspettare la fantomatica visita. Senza contare che in alcune strutture esistono dei giorni di malattia autocertificati, validi per un giorno, presumibilmente creati per agevolare le donne; cosa succede, dovranno avvisare che non vengono e attendere che il medico si faccia vivo a convalidare le loro mestruazioni? E in caso di emicrania o mal di schiena chi può garantire che non si un falso? Ma a questo c’è rimedio, basta non pagare la malattia, come stabilisce il ministro, così chi ha voglia di fare il furbo ci pensa due volte prima di imbrogliare; peccato che così chi non fa il furbo si ritrova fregato sullo stipendio, come se la malattia è una colpa. Inoltre, in talune istituzioni, è regola inviare la richiesta di malattia tramite foglio del medico curante da portare alla propria sede; allora, nel caso di un giorno, il malato dovrebbe andare dal medico, farsi fare il foglio, portarlo in sede (o munirsi di fax), o mandare qualcuno, e poi attendere la famosa visita giornaliera, a sto punto se si sta male, tanto vale ammalarsi per più di un giorno… Per chi non lo sapesse sono dipendenti pubblici tutte quelle figure che lavorano per lo stato, idem i Professori universitari, i ricercatori, etc: peccato che quest’ultimi non timbrino alcun cartellino e quindi non sono soggetti ad alcun controllo, possono fare ciò che vogliono, i dipendenti dell’Università (siano amministrativi che tecnici) invece non possono, idem vale per il doppio lavoro o quant’altro. Ma considerato lo stipendio di uno statale, forse il doppio lavoro è quasi d’obbligo, non sarebbe più logico liberalizzare tale cosa? Comunque il non pagamento della malattia dovrebbe portare soldi alle casse dello stato: un altro tesoretto che sparira? Vi allego un link ad un divertente articolo di repubblica...
martedì 1 luglio 2008
Ci sono...
E' passato un mese senza post? Gulp! Ultimamente mi sono fatto vedere poco sul blog, causa diversi progetti fumettistici che sto portando avanti, oltre a Rubor maximus e alla piccola Elena. Progetti che mi coinvolgono prevalentemente come sceneggiatore e curatore, ma che alla fine sono altrettanto impegnativi quanto RM. Per ora non vi dico niente, comunque il primo dovrebbe uscire per Lucca. Non vedo l'ora. Unico problema: sigh dovrò passarmi le ferie a lavorare; ma tanto quest'anno con la bambina piccola non si va da nessuna parte... A presto...
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