sabato 15 marzo 2008

Cosa penso di alcuni manga


Venerdì scorso sono andato in fumetteria, volevo acquistare dei fumetti italiani, pensate che ci sia riuscito? No, come al solito, anche se scegli la fumetteria più grande e fornita, è difficile trovare dei prodotti italiani (per intenderci quelli delle varie piccole realtà editoriali). Pensare che siamo in Italia, sigh… Così ho rimandato tali acquisti per la prossima fiera in cui parteciperò. Comunque non sono uscito a mani vuote, o comprato quello che la fumetteria mi offriva i più, ossia quattro manga. Con mio sommo piacere ho visto anche dei giovanissimi pargoli comparare fumetti, naturalmente manga, forse Naruto o Dragon ball, speriamo che crescendo acquistino anche altre cose. Ma cosa offrono i manga rispetto ad altri fumetti? Faccio una piccola analisi, molto personale, ma limitata ai prodotti orientali che compro io, e che purtroppo vertono sulla fantascienza, avventura, fantasy etc. Naturalmente non sarò benevolo. Prima gli aspetti negativi: dialoghi spesso praticamente inesistenti, o di una disarmante pochezza di contenuti; storie talvolta con ambientazioni pochissimo credibili, con una inesistente ricerca storiografica o di costume; molti alla pochezza e poca originalità della trama inseriscono un sacco di belle fanciulle riprese con angolazioni tali, che nell’apice della mia scarica ormonale da quattordicenne, avrei comprato tutti i manga esistenti (ma ai miei tempi non c’erano); scene di lotta lunghissime tanto da riempire quasi tutta la storia, senza lasciarti altro. Talvolta anche dei vuoti di sceneggiatura, che se li avesse fatti un italiano si sarebbe gridato allo scandalo. In alcuni casi anche la recitazione dei personaggi è scarsa, fissa e monotona. Eppure vendono più di altri fumetti, sarà solo per moda? Forse sì, ma non solo. Per esempio alcuni sono molto interessanti, con storie molto originali, non banali, e dalle soluzioni grafiche e dal dinamismo che non trovi in nessuna altra produzione di fumetti. Volete saper cosa ho comprato: ALITA (n. 20); BIOMEGA (n.3 ), GUNDOLLS (n.1), BLACK LAGOON (n.1). Miei personali commenti, d'altronde non tutti i gusti sono uguali, e anche due cloni avrebbero gusti diversi, basta pensare ai puffi, il più importante esperimento di clonaggio su vasta scala. ALITA: disegni carini, trama interessante per quanto riguarda le nanotecnologie, ma alla fine la solita storia di tornei e lotta, voto 6. GUNDOLLS: i disegni mi piacciono di più di quelli di Alita, idem per la trama e le ambientazioni, ma poi anche in questo caso la lotta prende il sopravvento su dei contenuti abbastanza poveri, voto 6. BIOMEGA: l’unica critica che poso fargli è la pochezza del dialogo, talvolta quasi dei monologhi criptici, ma sia per il disegno, che le soluzioni grafiche e l’impatto generale, l’atmosfera che il disegnatore riesce a comunicare, si merita un bel 10, praticamente per me è un piccolo capolavoro (se c’erano anche dei bei dialoghi gli davo un voto fuori scala). BLACK LAGOON: è la prima volta che un fumetto mi piace più del cartone animato, dialoghi brillanti, ottime scene di lotta, gestite bene e un protagonista femminile ripresa spesso in pose sexy, anche quando lotta, ma mai solo per riempire i buchi, voto 8.