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sabato 22 marzo 2008
Buona Pasqua !
Venerdì sera ho visto su una piccola rete televisiva un grande film, di quelli che dovrebbero dare le reti più importanti, che invece tendono a ripetere le solite cose scontate. Si tratta di “To end all wars” anche conosciuto come “Fight for freedom” di David Cunningham, con attori molto validi tra cui Kiefer Sutherland e Robert Carlyle (2001). E’ un film di guerra, che parla di un gruppo di soldati alleati detenuti in un campo di prigionia giapponese, in Birmania, durante la seconda guerra mondiale. La vicenda narrata si ispira ad una storia vera, trasposta poi su carta dal suo diretto protagonista, Ernest Gordon. Non è il classico film di avventura, è un film che guarda dentro, che affronta tutti i temi della guerra, confrontandoli tra le due culture, quella occidentale e quella giapponese: si va dal senso dell’onore, alla fratellanza, al sacrificio, al confronto tra la filosofia del Bushido e il Cristianesimo. Film crudo, scomodo, ma molto emozionante, in cui i caratteri dei personaggi, splendidamente espressi dall’ottimo cast di attori, sono i veri protagonisti. Un film che ben si inserisce nel messaggio della Pasqua, del sacrificio e redenzione. Un film vero sulla guerra, da non perdere. Con l’occasione ne approfitto per farvi a tutti i miei più sentiti auguri di buona pasqua.
sabato 15 marzo 2008
Cosa penso di alcuni manga
Venerdì scorso sono andato in fumetteria, volevo acquistare dei fumetti italiani, pensate che ci sia riuscito? No, come al solito, anche se scegli la fumetteria più grande e fornita, è difficile trovare dei prodotti italiani (per intenderci quelli delle varie piccole realtà editoriali). Pensare che siamo in Italia, sigh… Così ho rimandato tali acquisti per la prossima fiera in cui parteciperò. Comunque non sono uscito a mani vuote, o comprato quello che la fumetteria mi offriva i più, ossia quattro manga. Con mio sommo piacere ho visto anche dei giovanissimi pargoli comparare fumetti, naturalmente manga, forse Naruto o Dragon ball, speriamo che crescendo acquistino anche altre cose. Ma cosa offrono i manga rispetto ad altri fumetti? Faccio una piccola analisi, molto personale, ma limitata ai prodotti orientali che compro io, e che purtroppo vertono sulla fantascienza, avventura, fantasy etc. Naturalmente non sarò benevolo. Prima gli aspetti negativi: dialoghi spesso praticamente inesistenti, o di una disarmante pochezza di contenuti; storie talvolta con ambientazioni pochissimo credibili, con una inesistente ricerca storiografica o di costume; molti alla pochezza e poca originalità della trama inseriscono un sacco di belle fanciulle riprese con angolazioni tali, che nell’apice della mia scarica ormonale da quattordicenne, avrei comprato tutti i manga esistenti (ma ai miei tempi non c’erano); scene di lotta lunghissime tanto da riempire quasi tutta la storia, senza lasciarti altro. Talvolta anche dei vuoti di sceneggiatura, che se li avesse fatti un italiano si sarebbe gridato allo scandalo. In alcuni casi anche la recitazione dei personaggi è scarsa, fissa e monotona. Eppure vendono più di altri fumetti, sarà solo per moda? Forse sì, ma non solo. Per esempio alcuni sono molto interessanti, con storie molto originali, non banali, e dalle soluzioni grafiche e dal dinamismo che non trovi in nessuna altra produzione di fumetti. Volete saper cosa ho comprato: ALITA (n. 20); BIOMEGA (n.3 ), GUNDOLLS (n.1), BLACK LAGOON (n.1). Miei personali commenti, d'altronde non tutti i gusti sono uguali, e anche due cloni avrebbero gusti diversi, basta pensare ai puffi, il più importante esperimento di clonaggio su vasta scala. ALITA: disegni carini, trama interessante per quanto riguarda le nanotecnologie, ma alla fine la solita storia di tornei e lotta, voto 6. GUNDOLLS: i disegni mi piacciono di più di quelli di Alita, idem per la trama e le ambientazioni, ma poi anche in questo caso la lotta prende il sopravvento su dei contenuti abbastanza poveri, voto 6. BIOMEGA: l’unica critica che poso fargli è la pochezza del dialogo, talvolta quasi dei monologhi criptici, ma sia per il disegno, che le soluzioni grafiche e l’impatto generale, l’atmosfera che il disegnatore riesce a comunicare, si merita un bel 10, praticamente per me è un piccolo capolavoro (se c’erano anche dei bei dialoghi gli davo un voto fuori scala). BLACK LAGOON: è la prima volta che un fumetto mi piace più del cartone animato, dialoghi brillanti, ottime scene di lotta, gestite bene e un protagonista femminile ripresa spesso in pose sexy, anche quando lotta, ma mai solo per riempire i buchi, voto 8.
domenica 9 marzo 2008
Cartoni animati e non solo...
Io non guardo tanti canali televisivi, per svariati motivi: quello che danno in tv non mi interessa; non ho i soldi per sky; ho poco tempo da dedicare alla tv… Alla fine, i programmi che seguo di più sono All music e MTV. Perché vi dico questo, per il semplice motivo che sono contento che anche All Music abbia deciso di trasmettere cartoni animati. Debbo dire che come rete in questi ultimi tempi sta crescendo molto bene con ottimi contenuti, quali MONO; la “classifica dei dieci brani migliori di…” ; “DeeJay chiama Italia ”; “m2 All Shock” , per citarne alcuni. Ora, a queste proposte si vanno aggiungere anche i cartoni animati: The Oblongs e Sons of Butcher . The Oblongs , nati dalla mente di Angus Oblongs, tratta delle vicende di una famiglia media americana che vive a Hill Valley, più precisamente nella parte bassa della città, che essendo capitale farmaceutica del mondo, riversa in quella parte bassa tutti i suoi rifiuti tossici, con risultati nefasti sia per l’ambiente che per la popolazione, come la famiglia Oblongs. Bob il capo famiglia, privo di braccia e gambe, come lavoro chiude con la bocca i barattoli di veleno della industria farmaceutica locale; sua moglie Pickles, è alcolizzata e completamente calva, motivo per cui indossa una buffa e alta parrucca. Ci sono poi i figli: due figli siamesi che condividono tre gambe e tre chiappe, un figlio di otto anni, ipocondriaco e con un solo capello in testa, una figlia gentile e bellina, tranne che per un bitorzolo a forma di cetriolo che le spunta sulla testa. Particolari sono anche gli amici e i vicini di casa. Cosa dire, un cartone irriverente, molto fantasioso e divertente che può divenire in fretta un cult anche qui da noi. Sons of Butcher, l'altra serie trasmessa, ha come protagonisti tre amici dalla doppia vita, di giorno macellai e di notte metallari, fino a qui potrebbe essere normale, peccato che i tre protagonisti esistono realmente e che il cartone è solo una trasposizione della loro avventurosa vita (certo un po’ romanzata). Altra notizia, su Italia Uno ridanno al sabato due serie di Seth MacFarlane: American Dad! e i Griffin. Bellissime, irriverenti e molto attuali, impedibili. A tal proposito ricordo che nella collana di Saggistica della Cagliostro E-Press, la EdiKolè, potete trovare “ Con gli occhi di fuori, guida non ufficiale ai Griffin”, dove, tramite un apparato critico e variegato, vi vengono sviscerati tutti gli aspetti, i retroscena e le curiosità del cartone animato.
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