20 anni fa (27/12/1987), in seguito ad un incidente stradale, perdevo mio fratello gemello. Non sto a tediarvi col racconto di quanto il Natale non rappresentasse più un momento di festa per la mia famiglia; e nemmeno su quanto è difficile cercare di dimenticare, quando basta specchiarsi al mattino per ricordarsi tutto. Vorrei invece usare questo post per dedicare RM a mio fratello, una persona splendida con una grande amore per il disegno e il fumetto, tanto da decidere di intraprendere gli studi artistici e coltivare questa sua passione. Avevamo tanti progetti in comune, ma come ho detto prima, la vita è imprevedibile. Comunque col tempo, pian piano, alla fine una parte di quei sogni sono diventati realtà: Rubor Maximus è uno di questi.
Informazioni personali
venerdì 28 dicembre 2007
mercoledì 26 dicembre 2007
Metropolis
Dovrei raccontarvi qualcosa di RM2, ma visto che ho parlato di Metropolis, vi posto una tavola di RM3, una totale anteprima che spero apprezziate...
Film 2
La scorsa notte anno trasmesso “Metropolis” film di animazione giapponese del regista Rin Tano e ispirato al manga di Osamu Tezuka. Cosa dire: bellissima animazione e disegni; in particolare la città, in puro stile deco, è perfetta, idem i robot e quanto altro debba ricostruire l’ambientazione steampunk, tipica anche del film di Fritz Lang (1926). Purtroppo del film originale di Lang, con il suo impegno politico e il messaggio sociale-socialista, non è rimasto niente, non so se nel manga c’era qualcosa di più, ma la sensazione che ho avuto è di grande ammirazione per i disegni, ma di enorme delusione per la storia, che risulta alla fine sulla scia della tipica tradizione giapponese, senza un salto di qualità. Voto 6 scarso.
Film 1
Qualche giorno fa sono andato al cinema a vedere “Il mistero delle pagine perdute”, film targato Disney, secondo film che ha come protagonista Nicolas Cage nella veste del cercatore di tesori Ben Gates. Il film nonostante tutto mi è piaciuto, anche se è il tipico film per famiglie, natalizio, dove tutti sono buoni, alla fine persino i cattivi, dove l’America è una grandissima e democratica nazione e pure i loro presidenti, tra l’altro iper acculturati. Ma se escludiamo questi aspetti, è un bel film per gli appassionati di archeologia e misteri storici, certo non regge il confronto con il più noto “Indiana Jones”, ma in attesa che le avventure di Indy tornino al grande schermo, accontentiamoci di Ben Gates, suo alter ego moderno. Voto 7 1/2
giovedì 20 dicembre 2007
BUON NATALE!
Un augurone a tutti quelli che passano di qui. P.S. se non sapete cosa regalarmi, comprate una copia di RM :)
domenica 16 dicembre 2007
Date e mode antiche
Nel mio precedente post ho parlato di Quirigua, ma mi sono dimenticato di dirvi una cosetta interessante sulle stele: sulla facciata principale, frontale, si trova raffigurata di solito la figura del re, ma sui laterali e sul retro della stele, cosa c’è ? Tutta una serie di simboli che ne fanno alcuni dei più antichi calendari del mondo. Pensate che una delle stele riporta una data che si potrebbe riferire ad avvenimenti di circa 400 milioni di anni fa ? Passiamo ora ai copricapi delle fanciulle di pag. 51 e l’immagine di Sophie di pag 29, sempre di RM2: sia la corona di Sophie che i copricapo sono ispirati alla “Dama di ELCHE”, un busto policromo, scoperto nel 1897 in un sito archeologico nei pressi di Valencia, in Spagna. Si tratta di una tra le più belle sculture dell’arte iberica, probabilmente del 4-5 secolo A.C., sebbene altri la ritengano di origine tardo ellenica o romana. La statua mostra una fanciulla con uno strano e complicato copricapo, c’è chi dice raffiguri una principessa, oppure una divinità, magari una sacerdotessa dell’antica città di Tartasso, che secondo alcuni era una colonia di Atlantide; per quest’ultimi lo strano copricapo potrebbe essere un esempio di tipico abbigliamento alla atlantidea.
sabato 15 dicembre 2007
Quirigua
In RM2 si trovano alcuni riferimenti alla cultura maya e atzeca, come gli abiti dei sacerdoti e di Galvano quando si parla di Atlantide. Tra le altre cose la statua che compare a pag. 50 e a pag. 51 di RM2 è ispirata ad una delle 24 stele di Quirigua (in particolare a quella che viene detta il nano, per le sue contenute dimensioni).
Che cosa è Quirigua, beccatevi questo riassunto, dopo vi verrà voglia di andarla a vedere di persona. Quirigua è il nome di un antica città Maya che si trova nel dipartimento di Izabal, in Guatemala. Costruita probabilmente nel 500 e che, improvvisamente, nell’850 venne abbandonata. Originariamente città vassallo di Copàn, a partire dalla meta del 700 acquisto il ruolo di dominio, grazie alla vittoria del suo re Cauac Sky (noto anche come Butz Tiliw o K’ak’ Tiliw Chan Yo'at) sul re di Copàn. Oggetto di studi archeologici a partire dal 1840, il sito di Quirigua offre una grande quantità di statue, alcune delle quali, tra le più importanti della mesoamerica. Tra queste, hanno un notevole pregio e suscitano stupore nei visitatori, alcune stele, scolpite in singoli blocchi di pietra, dalle enormi dimensioni, fino ad arrivare ai 10 mt di altezza per un peso di 60 tonnellate.
Che cosa è Quirigua, beccatevi questo riassunto, dopo vi verrà voglia di andarla a vedere di persona. Quirigua è il nome di un antica città Maya che si trova nel dipartimento di Izabal, in Guatemala. Costruita probabilmente nel 500 e che, improvvisamente, nell’850 venne abbandonata. Originariamente città vassallo di Copàn, a partire dalla meta del 700 acquisto il ruolo di dominio, grazie alla vittoria del suo re Cauac Sky (noto anche come Butz Tiliw o K’ak’ Tiliw Chan Yo'at) sul re di Copàn. Oggetto di studi archeologici a partire dal 1840, il sito di Quirigua offre una grande quantità di statue, alcune delle quali, tra le più importanti della mesoamerica. Tra queste, hanno un notevole pregio e suscitano stupore nei visitatori, alcune stele, scolpite in singoli blocchi di pietra, dalle enormi dimensioni, fino ad arrivare ai 10 mt di altezza per un peso di 60 tonnellate.
Se volete vedere alcune immagini delle stele: http://mayaruins.com/quirigua.html
domenica 2 dicembre 2007
Vivere o morire nel mondo dei fumetti (forse fino ad ora non ho capito niente)…
Da un po’ di tempo a questa parte, navigando per i vari blog, mi sono reso conto che il mio approccio con il mondo dei fumetti è sbagliato…
Siamo in un periodo dove vige il sensazionalismo, il culto del proprio ego portato alle stelle, il desiderio di emergere è fortissimo e ogni metodo, come in guerra ed amore, è lecito. Una testimonianza diretta viene dal proliferare di blog, video su you-tube, titoli dei giornali e quanto altro. Allora per un esordiente cosa c’è di meglio da fare, cercare di pubblicare qualcosa, anche in proprio per fare vedere quanto si vale, o cercare vie più semplici e dirette? Dunque, se pensate che nel mondo del fumetto vige la meritocrazia, cercate di darvi da fare, altrimenti usate le scorciatoie, ne esistono di due tipi:
1) andare per blog di autori famosi, baccagliarseli, postando commenti reverenziali per ogni, eventuale, sciocchezza scritta (quelle che se le scrivo io non viene nessuno a filarsele), sperando che un domani vi chiamino per farvi fare qualcosa…
2) prendere di mira uno di questi autori famosi, criticandolo per il suo accentramento di potere mediatico, facendovi così una sicura pubblicità di ritorno, con un innalzarsi vertiginoso degli accessi al vostro blog.
Quest’ultima strategia è la più veloce, la più simile a quello che la tv ci offre, da autore di fumetti vi trasformate in TRONISTA (vedesi De filippi), e attaccate altri TRONISTI, e la gente accorre a vedere la litigata, entusiasti partecipi. Magari gli stessi che gridano contro l’omologazione imperante sui mercati finanziari di questo mondo (vedi sigh! globalizzazione,), ma che poi corrono a omologare se stessi a tutti gli altri. Ma cercare di restare se stessi, non prestarsi ai giochi degli altri. La psicologia delle masse è ormai una arma formidabile per chiunque voglia gestire la sua immagine mediatica, e nonostante tanto se ne parli e si vedano i nefasti effetti del passato, si corre sempre dietro a qualcuno, dicendo come scusa: ma sì, vado solo avere cosa ha detto, ma non mi interessa mica, per poi rimanere nella rete… Domandina finale: esiste la meritocrazia nel fumetto o contano di più le amicizie (vedi pubblichi se conosci qualcuno)? Io penso che per i disegnatori, a creare la differenza, sia maggiormente la meritocrazia, nel caso degli sceneggiatori non saprei dirlo, la strada mi sembra più ardua. Comunque penso che gli amici, in questo mondo lavorativo come in altri, servano per confrontarsi e aiutarsi a vicenda, per raggiungere un comune obiettivo, per un gioco di squadra, per creare un buon prodotto editoriale e nient’altro. Sono un sognatore? Purtroppo sì, altrimenti non farei fumetti…
Siamo in un periodo dove vige il sensazionalismo, il culto del proprio ego portato alle stelle, il desiderio di emergere è fortissimo e ogni metodo, come in guerra ed amore, è lecito. Una testimonianza diretta viene dal proliferare di blog, video su you-tube, titoli dei giornali e quanto altro. Allora per un esordiente cosa c’è di meglio da fare, cercare di pubblicare qualcosa, anche in proprio per fare vedere quanto si vale, o cercare vie più semplici e dirette? Dunque, se pensate che nel mondo del fumetto vige la meritocrazia, cercate di darvi da fare, altrimenti usate le scorciatoie, ne esistono di due tipi:
1) andare per blog di autori famosi, baccagliarseli, postando commenti reverenziali per ogni, eventuale, sciocchezza scritta (quelle che se le scrivo io non viene nessuno a filarsele), sperando che un domani vi chiamino per farvi fare qualcosa…
2) prendere di mira uno di questi autori famosi, criticandolo per il suo accentramento di potere mediatico, facendovi così una sicura pubblicità di ritorno, con un innalzarsi vertiginoso degli accessi al vostro blog.
Quest’ultima strategia è la più veloce, la più simile a quello che la tv ci offre, da autore di fumetti vi trasformate in TRONISTA (vedesi De filippi), e attaccate altri TRONISTI, e la gente accorre a vedere la litigata, entusiasti partecipi. Magari gli stessi che gridano contro l’omologazione imperante sui mercati finanziari di questo mondo (vedi sigh! globalizzazione,), ma che poi corrono a omologare se stessi a tutti gli altri. Ma cercare di restare se stessi, non prestarsi ai giochi degli altri. La psicologia delle masse è ormai una arma formidabile per chiunque voglia gestire la sua immagine mediatica, e nonostante tanto se ne parli e si vedano i nefasti effetti del passato, si corre sempre dietro a qualcuno, dicendo come scusa: ma sì, vado solo avere cosa ha detto, ma non mi interessa mica, per poi rimanere nella rete… Domandina finale: esiste la meritocrazia nel fumetto o contano di più le amicizie (vedi pubblichi se conosci qualcuno)? Io penso che per i disegnatori, a creare la differenza, sia maggiormente la meritocrazia, nel caso degli sceneggiatori non saprei dirlo, la strada mi sembra più ardua. Comunque penso che gli amici, in questo mondo lavorativo come in altri, servano per confrontarsi e aiutarsi a vicenda, per raggiungere un comune obiettivo, per un gioco di squadra, per creare un buon prodotto editoriale e nient’altro. Sono un sognatore? Purtroppo sì, altrimenti non farei fumetti…
P.S. naturalmente questo blog come gli altri vive sul superego del suo autore, anche se motivato da desiderio di fare comprare più copie possibili di Rubor maximus…
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